QUALI REGOLE PER LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE
Le indicazioni del Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative, i pareri del Comitato Tecnico Scientifico. Il rapporto ISS COVID-19 58/2020 Indicazioni operative per la Gestione di casi di focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei Servizi educative dell’infanzia.
Manca poco, anzi pochissimo alla riapetura delle scuole e dell’anno scolastico, con indicazioni non ancora del tutto definite, anche in relazione al contesto del quadro epidemiologico dei contagi a livello nazionale e locale.
A seguire proviamo a riassumere le principali regole sin qui pubblicate.
ADOZIONE DEL DOCUMENTO PER LA PIANIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE, EDUCATIVE E FORMATIVE IN TUTTE LE ISTITUZIONI DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE PER L’ANNO SCOLASTICO 2020/2021.
Il documento, firmato dalla ministra Lucia Azzolina il 26-06-2020, per quanto concerne le misure contenitive e organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, fa esclusivo rinvio al Documento tecnico del CTS del 28 maggio 2020 e ai successivi aggiornamenti, allegati al presente testo. In particolare, con riferimento alle indicazioni sanitarie sul distanziamento fisico, si riporta di seguito l’indicazione letterale tratta dal verbale della riunione del CTS tenutasi il giorno 22 giugno 2020:
«Il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione…».
Inoltre, nel prevedere di recepire integralmente le misure igienico sanitarie relative al personale e agli ambienti, indicate dal CTS2, sia nel Documento tecnico del 28 maggio che nei successivi aggiornamenti, il CTS medesimo, almeno 2 settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, aggiornerà, in considerazione del quadro epidemiologico, le proprie indicazioni in merito all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale per gli alunni e per gli insegnanti all’interno dell’aula e/o negli spostamenti e nella permanenza nei locali comuni. In sede di Conferenza unificata si procederà ad eventuali determinazioni.
Pertanto, ad oggi non è ancora chiaramente definito se saranno applicate le regole di uso della mascherina di protezione indicate nei verbali del CTS:
“Gli alunni dovranno indossare, per l’intera permanenza nei locali scolastici, una mascherina chirurgica o di comunità di propria dotazione, fatte salve le dovute eccezioni (ad es. attività fisica, pausa pasto);…», come previsto dall’ Estratto dal verbale n. 82 CTS della riunione tenuta, presso il Dipartimento della Protezione civile, il giorno 28 maggio 2020; « rimane la possibilità da parte del CTS di valutare a ridosso della ripresa scolastica la necessità dell’obbligo di mascherina per gli studenti (soprattutto della scuola primaria), per tutta la durata della permanenza a scuola e nei diversi ordini e gradi, una volta che possa essere garantito l’assoluto rispetto del distanziamento fisico sopra menzionato sulla base dell’andamento dell’epidemia anche in riferimento ai diversi contesti territoriali.» Estratto del verbale n. 90 del 22 giugno 2020.
VALORIZZAZIONE DELLE FORME DI FLESSIBILITÀ DERIVANTI DALL’AUTONOMIA SCOLASTICA
Facendo esplicito riferimento all’autonomia scolastica, introdotta nell’Ordinamento nazionale più di venti anni orsono, è strumento privilegiato per elaborare una strategia di riavvio dell’anno scolastico che risponda quanto più possibile alle esigenze dei territori di riferimento nel rispetto delle indicazioni sanitarie. Pertanto in questo contesto resta ferma l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell’Autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio, che contemplino, ad esempio:
–
una riconfigurazione del gruppo
classe in più gruppi di
apprendimento;
– l’articolazione
modulare di gruppi di alunni provenienti
dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;
– una frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando l’applicazione delle soluzioni in relazione alle fasce di età degli alunni e degli studenti nei diversi gradi scolastici;
– per le scuole secondarie di II grado, una fruizione per gli studenti, opportunamente
pianificata, di attività didattica in presenza e, in via complementare, didattica digitale
integrata, ove le condizioni di contesto la rendano opzione preferibile ovvero le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano;
– l’aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari, ove non già previsto dalle recenti innovazioni ordinamentali;
– una diversa modulazione settimanale del tempo scuola, su delibera degli Organi collegiali competenti.
Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale.
SUSSIDIARIETÀ E CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA: IL RUOLO DELLE COMUNITÀ
TERRITORIALI PER LA RIPRESA DELLE ATTIVITÀ SCOLASTICHE
Si richiama al coinvolgimento dei vari soggetti Pubblici e degli attori privati, in una logica di massima adesione al principio di sussidiarietà e di corresponsabilità educativa, attraverso lo strumento della conferenza di servizi, chiamata a valutare le singole proposte di cooperazione e le modalità di realizzazione, attraverso i sopra menzionati accordi, che definiscano gli aspetti realizzativi, al fine di:
– favorire la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, al fine di potervi svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali, comunque volte a finalità educative;
– sostenere le autonomie scolastiche, tenuto conto delle diverse condizioni e criticità di ciascuna, nella costruzione delle collaborazioni con i diversi attori territoriali che possono concorrere all’arricchimento dell’offerta educativa, individuando finalità, ruoli e compiti di ciascuno sulla base delle risorse disponibili.
DISABILITÀ E INCLUSIONE SCOLASTICA
“Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza.
Si ricorda che, in coerenza con il DPCM 17 maggio sopra riportato, non
sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. Per l’assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi. Nello specifico in questi casi il
lavoratore potrà usare unitamente alla mascherina chirurgica, fatto salvo i casi sopra menzionati, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose. Nell’applicazione delle misure di prevenzione e protezione si dovrà necessariamente tener conto delle diverse disabilità presenti.
LA FORMAZIONE
Le istituzioni scolastiche organizzano, singolarmente o in rete, attività di formazione specifica per il personale docente e ATA, in materia di utilizzo delle nuove tecnologie relativamente alle diverse mansioni e professionalità (docenza, attività tecnica e amministrativa, di accoglienza e sorveglianza).
ULTERIORI ELEMENTI DI AZIONE IN RIFERIMENTO ALLO SCENARIO ATTUALE DEL CONTAGIO
In ogni scuola è necessario prevedere attività di funzionale organizzazione degli spazi esterni e interni, per evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite, deflussi e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata scolastica, per alunni, famiglie, personale scolastico e non scolastico.
In particolare le istituzioni scolastiche, ove interessate da un servizio di trasporto appositamente erogato per la mobilità verso la scuola, comunicano singolarmente o in forma aggregata all’Ente competente, anche per il tramite dell’Ufficio di ambito territoriale, gli orari di inizio e fine delle attività scolastiche, tenendo a riferimento costante l’esigenza che l’arrivo a scuola degli alunni possa essere differito e scaglionato in maniera da evitare assembramenti nelle aree esterne e nei deflussi verso l’interno, nel rispetto delle ordinarie mansioni di accoglienza e di vigilanza attribuite al personale ausiliario.
Le singole istituzioni scolastiche potranno riorganizzare, migliorare e valorizzare eventuali spazi già presenti a scuola attraverso interventi di manutenzione ordinaria o di “edilizia leggera” finalizzata alla manutenzione straordinaria, in accordo con gli Enti locali, creando spazi supplementari in aree all’aperto interne alla pertinenza scolastica, ove presenti e limitatamente ai periodi in cui le condizioni climatiche lo consentano.
Il documento affronta poi linee di adozione specifiche relative a singoli contesti per l’educazione per l’infanzia, le attività di laboratorio, la refezione, ecc, rimandando sempre alle indicazioni del CTS, per cui a seguire si riportano le indicazioni proposte.
DOCUMENTO TECNICO SULL’IPOTESI DI RIMODULAZIONE DELLE MISURE CONTENITIVE NEL SETTORE SCOLASTICO:
Infine, sulla base delle indicazioni del CTS ed ulterori Circolari di chiariemento, si riportano le REGOLE di DISTANZIAMENTO tra I BANCHI
Premesso che il verbale CTS del 28/5/2020 che indica: “Il layout delle aule destinate alla didattica andrà rivisto con una rimodulazione dei banchi, dei posti a sedere e degli arredi scolastici, al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno 1 metro, anche in considerazione dello spazio di movimento”.
Mentre il Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione per l’anno scolastico 2020/2021, riporta:
“Anche per le attività scolastiche, pur in presenza di specificità di contesto, restano validi i principi cardine che hanno caratterizzato le scelte e gli indirizzi tecnici quali:
1. il distanziamento sociale (mantenendo una distanza interpersonale non inferiore al metro);
2. la rigorosa igiene delle mani, personale e degli ambienti;
3. la capacità di controllo e risposta dei servizi sanitari della sanità pubblica territoriale e ospedaliera.
È necessario quindi prevedere specifiche misure di sistema, organizzative, di prevenzione e protezione, igieniche e comunicative declinate nello specifico contesto della scuola, tenendo presente i criteri già individuati dal CTS per i protocolli di settore, anche facendo riferimento ai documenti di indirizzo prodotti da ISS e INAIL:
1. Il rischio di aggregazione e affollamento e la possibilità di prevenirlo in maniera efficace nelle singole realtà e nell’accesso a queste;
2. La prossimità delle persone (es. lavoratori, utenti, ecc.) rispetto a contesti statici (es. persone tutte ferme in postazioni fisse), dinamici (persone in movimento) o misti (contemporanea presenza di persone in posizioni fisse e di altre in movimento)” (…);
Nel merito, sono intervenuti due verbali del CTS, e con essi due importati chiarimenti:
- Con il verbale n. 90 del 24/6/2020 il CTS ha chiarito che la distanza è da considerarsi tra le rime buccali (quindi la bocca) degli studenti
- Con il verbale n. 94 del 7/7/2020 il CTS ha chiarito che nella zona banchi il distanziamento minimo di 1 metro tra le rime buccali degli studenti dovrà essere calcolato dalla posizione seduta al banco dello studente, avendo pertanto riferimento alla situazione di staticità.
Sul primo punto è stata fornita una precisazione utile e, si ritiene, anche dovuta.
Sul secondo punto c’è stato un netto cambio di rotta, essendo l’affermazione evidentemente in antitesi con i precedenti riferimenti normative.
Rimangono in ogni caso valide le considerazioni relative a:
- la presenza di arredi come librerie e scaffali dovrà essere sempre limitatissima (è fortemente raccomandata l’eliminazione di ogni arredo, anche per agevolare le procedure di sanificazione);
- l’impossibilità di formulare considerazioni precise solamente in base al parametro superficie (aspetto confermato anche dal CTS);
La posizione della cattedra (o del solo insegnante) sarà vincolata e si ricorda che l’insegnante dovrà essere sempre ed in ogni condizione a 2 metri di distanza da ogni studente; sottolineiamo che il distanziamento per l’insegnante risulta DINAMICO, infatti nel verbale 94 del CTS si parla di “zona interattiva” tra docente e studente, in cui deve essere rispettata la distanza di 2 metri.
Secondo queste nuove specifiche il massimo affollamento dei locali cresce ragionevolmente di alcune unità. Si rappresenta quindi nel seguito lo schema di disposizione dei banchi, attualmente valido (le misure sono espresse in metri):
Anche in questo caso è utile sottolineare alcuni aspetti:
- In questo schema non esistono particolari vincoli di movimento, ma si ricorda che nel caso le persone si muovano, dovrà essere indossata la mascherina
- a seconda della posizione della cattedra potrebbe essere necessario eliminare una o due postazioni degli studenti (al fine di rispettare i due metri di distanza tra docenti e studenti). Potrebbe essere opportuno valutarne la rimozione così da guadagnare dello spazio per il mantenimento dei suddetti banchi
- l’eventuale spazio “laterale” residuo (nella direzione tra la parete della porta e le finestre) dovrà essere equamente distribuito tra la zona di apertura delle finestre e quella destinata ai corridoi centrali (che dovranno essere sempre il più larghi possibile)
- Si ritiene opportuno ricordare che in tutte le aule la postazione dell’insegnante dovrebbe essere presso la porta, per evitare il transito nella “zona studenti”.
- Nel caso sia necessario inserire un disabile in una classe, si ricorda che quest’ultimo dovrà essere collocato (unitamente al proprio assistente) nel rispetto del distanziamento di 2 metri dagli altri studenti (analogamente a quanto avviene con il docente). Ciò comporta verosimilmente la perdita di 2/3 postazioni studenti (quelle più prossime al docente stesso)
- In questo schema la eventuale interazione tra ciascuna coppia di studenti, dovrà essere evitata con un adeguato grado di responsabilizzazione degli studenti ed un incrementato livello di vigilanza da parte del personale (ad esempio gli studenti dovranno essere istruiti a non scambiarsi oggetti, non assumere posture che potrebbero diminuire la distanza di sicurezza). Unica alternativa a tale misura può essere l’adozione del modello proposto ad esempio dal USR Veneto, dove ogni banco costituisce una postazione isolata, distanziata di almeno 60-80 cm in tutte le direzioni (distanze intese dai bordi degli altri banchi). È evidente che tale schema riduce in ogni caso la capienza del locale.
IL RAPPORTO ISS COVID19 58/2020 INDICAZIONI OPERATIVE PER LA GESTIONE DI CSI DI FOCOLAI DI SARS-COV-2 NELLE SCUOLE E NEI SERVIZI EDUCATIVE DELL’INFANZIA.
Con questo documento l’Istituto superire di sanità fornisce, a pochi giorni dalla riapertura dell’anno scolastico delle valide proposte operative relaticamente a:
- Preparazione alla riapertura delle scuole in relazione alla risposta ad eventuali casi/focolai di COVID-19.
- Risposta a eventuali casi e focolai da COVID-19.
- Formazione, informazione e comunicazione per operatori sanitari e operatori scolastici.
Scopo del documento è quello di fornire un supporto operativo per la gestione dei casi di bambini con segni/sintomi COVID-19 correlati e per la preparazione, il monitoraggio e la risposta a potenziali focolai da COVID-19 collegati all’ambito scolastico e
dei servizi educativi dell’infanzia, adottando modalità basate su evidenze e/o buone pratiche di sanità pubblica, razionali, condivise e coerenti sul territorio nazionale, evitando così frammentazione e disomogeneità.
Ai fini dell’identificazione precoce dei casi sospetti è necessario prevedere:
- un sistema di monitoraggio dello stato di salute degli alunni e del personale scolastico;
- il coinvolgimento delle famiglie nell’effettuare il controllo della temperatura corporea del bambino/studente a casa ogni giorno prima di recarsi al servizio educativo dell’infanzia o a scuola;
- la misurazione della temperatura corporea al bisogno (es. malore a scuola di uno studente o di un operatore scolastico), da parte del personale scolastico individuato, mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto che andranno preventivamente reperiti;
- la collaborazione dei genitori nel contattare il proprio medico curante (PLS o MMG) per le operatività connesse alla valutazione clinica e all’eventuale prescrizione del tampone naso-faringeo. È inoltre necessario approntare un sistema flessibile per la gestione della numerosità delle assenze per classe che possa essere utilizzato per identificare situazioni anomale per eccesso di assenze, per esempio, attraverso il registro elettronico o appositi registri su cui riassumere i dati ogni giorno.
Si raccomanda alle scuole e ai servizi educativi dell’infanzia di:
- identificare dei referenti scolastici per COVID-19 adeguatamente formati sulle procedure da seguire (vedi capitolo 1.3.2);
- identificare dei referenti per l’ambito scolastico all’interno del Dipartimento di Prevenzione (DdP) della ASL competente territorialmente (vedi capitolo 1.3.1);
- tenere un registro degli alunni e del personale di ciascun gruppo classe e di ogni contatto che, almeno nell’ambito didattico e al di là della normale programmazione, possa intercorrere tra gli alunni ed il personale di classi diverse (es. registrare le supplenze, gli spostamenti provvisori e/o eccezionali di studenti fra le classi etc.) per facilitare l’identificazione dei contatti stretti da parte del DdP della ASL competente territorialmente;
- richiedere la collaborazione dei genitori a inviare tempestiva comunicazione di eventuali assenze per motivi sanitari in modo da rilevare eventuali cluster di assenze nella stessa classe;
- richiedere alle famiglie e agli operatori scolastici la comunicazione immediata al dirigente scolastico e al referente scolastico per COVID-19 nel caso in cui, rispettivamente, un alunno o un componente del personale risultassero contatti stretti di un caso confermato COVID-19;
- stabilire con il DdP un protocollo nel rispetto della privacy, per avvisare i genitori degli studenti contatti stretti; particolare attenzione deve essere posta alla privacy non diffondendo nell’ambito scolastico alcun elenco di contatti stretti o di dati sensibili nel rispetto della GDPR 2016/679 EU e alle prescrizioni del garante (d.lgs 10 agosto 2018, n 101) ma fornendo le opportune informazioni solo al DdP. Questo avrà anche il compito di informare, in collaborazione con il dirigente scolastico, le famiglie dei
bambini/studenti individuati come contatti stretti ed eventualmente predisporre una informativa per gli utenti e lo staff della scuola; - provvedere ad una adeguata comunicazione circa la necessità, per gli alunni e il personale scolastico, di rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio pediatra di libera scelta o medico di famiglia, in caso di sintomatologia e/o temperatura corporea superiore a 37,5°C. Si riportano di seguito i sintomi più comuni di COVID-19 nei bambini: febbre, tosse, cefalea, sintomi gastrointestinali (nausea/vomito, diarrea), faringodinia, dispnea, mialgie, rinorrea/congestione nasale; sintomi più
comuni nella popolazione generale: febbre, brividi, tosse, difficoltà respiratorie, perdita improvvisa dell’olfatto (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia), perdita del gusto (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia), rinorrea/congestione nasale, faringodinia, diarrea (ECDC, 31 luglio 2020); - informare e sensibilizzare il personale scolastico sull’importanza di individuare precocemente eventuali segni/sintomi e comunicarli tempestivamente al referente scolastico per COVID-19;
- stabilire procedure definite per gestire gli alunni e il personale scolastico che manifestano sintomi mentre sono a scuola, che prevedono il rientro al proprio domicilio il prima possibile, mantenendoli separati dagli altri e fornendo loro la necessaria assistenza utilizzando appositi DPI;
- identificare un ambiente dedicato all’accoglienza e isolamento di eventuali persone che dovessero manifestare una sintomatologia compatibile con COVID-19 (senza creare allarmismi o stigmatizzazione). I minori non devono restare da soli ma con un adulto munito di DPI fino a quando non saranno affidati a un genitore/tutore legale;
- prevedere un piano di sanificazione straordinaria per l’area di isolamento e per i luoghi frequentati dall’alunno/componente del personale scolastico sintomatici;
- condividere le procedure e le informazioni con il personale scolastico, i genitori e gli alunni e provvedere alla formazione del personale;
- predisporre nel piano scolastico per Didattica Digitale Integrata (DDI), previsto dalle Linee Guida, le specifiche modalità di attivazione nei casi di necessità di contenimento del contagio, nonché qualora si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti.
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